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EMERGENZA CORONAVIRUS

Emergenza Coronavirus

 

 

Cosa fare e a chi rivolgersi

In caso di sintomi o dubbi, rimani in casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli studi medici, ma consulta al telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica, oppure attraverso l'App Lazio Doctor per Covid, oppure chiama il numero verde regionale ☎ 800 11 88 00

Se hai il prefisso telefonico 06 puoi chiamare il numero di Emergenza Unico Europeo ☎ 112, solo ed esclusivamente per emergenze sanitarie.
 

 

Informazioni generali:

 

  • Ospedale classificato
    • Ospedale Regina Apostolorum - Via S. Francesco 50 - Albano Laziale
  • Case di cura accreditate
    • Clinica Madonna delle Grazie - V.la Salvo D'Acquisto 67 - Velletri
    • S. Anna - Policlinico Città di Pomezia - Via del Mare 69 - Pomezia
    • Villa dei Pini - Via Casal del Brocco 19 - Anzio
    • INI SpA - Via Sant'Anna - Grottaferrata
    • San Raffaele Montecompatri - Via San Silvestro 67 - Montecompatri
  • Laboratori Analisi
    • AL.MA Control srl - Via Maroncelli 21 - Pomezia
    • Centro Diagnostico Leonardo - Via Madonna degli Angeli 5 - Albano Laziale
    • Corilab srl - Centro Medico Diagnostico - Via Duca D'Aosta 8 - Frascati
    • Analisi Cliniche Lavinio srl - Via Renato Fucini 40 - Anzio
    • Centro Analisi Cliniche Morena snc di Maria Pia Franco - Via Morena 30 - Ciampino

Si consiglia di contattare la struttura prima di recarsi a fare il test. Il costo del test è di euro 22,00.

 

Elenco della totalità delle strutture presenti nella Regione Lazio che effettuano i tamponi rapidi - test antigenici

 

 

Altre informazioni

 

 

FAQ sulle varianti del virus Covid-19

 

Il prof. Bruno Cacopardo, direttore dell'Unità Operativa Malattie Infettive P.O. GARIBALDI NESIMA, professore Malattie Infettive Università di Catania, membro del Consiglio Direttivo Nazionale della Società di Malattie Infettive e Tropicali, scrive:

"Poche ore fa è stato pubblicato questo lavoro assolutamente decisivo, concentrato a valutare il subset dei soggetti che si infettano con la variante Delta: lo studio confronta gli esiti clinici e virologici tra vaccinati e non vaccinati.

Quello che emerge con drammatica evidenza è che, oltre alla ben nota protezione clinica (nessuno dei vaccinati muore e nessuno va in ospedale), nei vaccinati il tempo di declino della carica virale (pur partendo dalla stessa concentrazione virale dei non vaccinati) risulta, alla fine, circa 5 volte più rapido. La fase di eliminazione virale nasofaringea nel gruppo dei vaccinati è tanto breve da apparire quasi impercettibile. Ergo… i vaccinati albergano il virus variante per molto meno tempo e a cariche virali molto più basse. Chiunque si intenda, anche da amatore, di virologia, comprenderà che i vaccinati hanno una probabilità esponenzialmente più bassa dei non vaccinati sia di contagiare che di elaborare una mutazione.

Si chiude qui (almeno per me) definitivamente, la questione vaccinale: di fronte alle evidenze incontrovertibili il silenzio è d'oro. Da oggi in poi ogni discussione sulla contagiosità e sulla patogenicità dei vaccinati (percorribile finché si vuole in un regime libertario e in un paese in cui davanti ad un boccale di birra si può sostenere qualsiasi tesi) avrà la stessa valenza anti-copernicana della ipotesi che sia il Sole a girare attorno alla Terra".

 

A partire da aprile 2021 la ASL Roma 6, nella sede dell’Ospedale Covid di Albano, farà parte delle 13 strutture identificate dalla Regione Lazio per la somministrazione degli Anticorpi monoclonali (MAbs) anti-SARS-CoV-2 a pazienti positivi all’esordio della malattia con sintomi lievi-moderati e specifici fattori di rischio. Si tratta di anticorpi prodotti grazie a tecniche di immunologia cellulare e ingegneria genetica, specifici contro un solo antigene, in questo caso la proteina spike del virus SARS-CoV-2. Nell’ultimo anno la pandemia ha messo a dura prova la tenuta delle strutture ospedaliere che si sono trovate ad affrontare un marcato aumento delle ospedalizzazioni e dell’intensità delle cure a causa del COVID-19. Ciò ha determinato la creazione di posti letto dedicati che hanno inevitabilmente ridotto le risorse per le altre patologie, con squilibri nella gestione di malattie croniche, acute e nella diagnosi precoce di malattie severe. La situazione di emergenza creatasi ha spinto la ricerca scientifica a concentrarsi su due fronti: la prevenzione con lo sviluppo dei vaccini e la terapia con farmaci che potessero essere utili a evitare la progressione della malattia verso una forma severa troppo spesso a rischio vita.

Gli studi effettuati finora, seppur preliminari, suggeriscono che l’utilizzo dei MAbs anti-SARS-CoV-2 in contesti precoci sia associato alla riduzione del numero di ospedalizzazioni, visite e accessi in Pronto Soccorso (PS). Non esistono, invece, evidenze di efficacia in pazienti ospedalizzati in fase avanzata di malattia. Per tale motivo la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha ritenuto in via straordinaria e in considerazione della situazione di emergenza di offrire i farmaci monoclonali come opzione terapeutica a soggetti non ospedalizzati che, pur avendo una malattia lieve/moderata risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di COVID-19 con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione e/o morte. Si tratta, in particolare, di un setting a rischio, identificato mediante criteri definiti dalla CTS di AIFA, per il quale attualmente non è disponibile alcun trattamento standard di provata efficacia.

La Regione Lazio ha raccolto prontamente il parere AIFA e ha stilato linee di indirizzo per la prescrizione ed erogazione dei MAbs anti-SARS-CoV-2 identificando le strutture sanitarie erogatrici del servizio che dovranno lavorare in concerto con il territorio, rappresentato dai Medici di Medicina Generale e dai medici delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale Regionale (USCAR), per individuare e trattare la popolazione target per la terapia precoce.

I farmaci utilizzabili al momento sono le combinazioni bamlanivimab/etesevimab e carisivimab/imdevimab, ma altre combinazioni sono tuttora in studio e al vaglio di AIFA. I pazienti candidabili alla terapia sono di età > 12 anni positivi per SARS-CoV-2, provenienti da casa, che non necessitano di ospedalizzazione per COVID-19, non in ossigenoterapia per COVID-19, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza preferibilmente entro le 72 ore (e comunque da non oltre 10 giorni) e presenza di almeno uno dei fattori di rischio riportati nella tabella 1.

I pazienti considerati eleggibili verranno identificati dal proprio medico curante, dall’USCAR o dal PS, che si occuperanno di avvertire il Centro di somministrazione MAbs anti-SARS-CoV-2 mediante invio via mail del modulo regionale contenente tutte le informazioni necessarie. I pazienti saranno quindi contattati telefonicamente per l’appuntamento, potranno raggiungere il Centro con mezzi propri indossando la mascherina chirurgica e nel rispetto dei percorsi segnalati. Presso il Centro verranno sottoposti a una ulteriore visita medica per stabilire l’appropriatezza della terapia, se idonei effettueranno il trattamento. Il farmaco verrà somministrato per via endovenosa, l’infusione avrà la durata di 60 minuti, seguiranno altri 60 minuti di osservazione medica, al termine dei quali i pazienti potranno rientrare presso il proprio domicilio. Nei 30 giorni successivi i pazienti verranno ricontattati dal Centro per la valutazione degli esiti della terapia.

Con l’attivazione del Centro per la somministrazione degli Anticorpi monoclonali l’Ospedale dei Castelli entra a far parte di un network di Istituti di Ricerca e di Università che partecipano alla fase iniziale della somministrazione di cure innovative per la popolazione. In questo modo la ASL Roma 6 afferma ancora una volta il proprio impegno a portare le cure al domicilio del paziente.

 

Età > 18 anni indice di massa corporea (BMI) ≥35
malattia renale cronica in dialisi peritoneale o emodialisi
diabete non controllato (Hba1c ≥ 9%) o con complicanze croniche
immunodeficienze primitive
immunodeficienze secondarie
malattie cardio-cerebrovascolari (inclusa ipertensione con concomitante danno d’organo) con età ≥55 anni
broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e/o altre malattie respiratori croniche con età ≥55 anni
Età 12-17 anni BMI ≥ 85° percentile per età e genere
Anemia falciforme
Malattie cardiache congenite o acquisite
Malattia del neurosviluppo
Dipendenza da dispositivo tecnologico (p.es. soggetti con tracheotomia, gastrostomia, etc)
Asma, o altre malattie respiratorie che richiedono medicazioni giornaliere per il loro controllo.

 

 

Info per chi deve viaggiare

La Certificazione verde Covid-19 rende più facile viaggiare in Italia e negli altri Paesi dell'Unione europea e nei Paesi dell'area Schengen. Per entrare in Italia con la Certificazione verde Covid-19 i viaggiatori dovranno trovarsi in una delle seguenti condizioni, attestate dalla Certificazione:

  • aver completato il ciclo vaccinale prescritto anti-SARS-CoV-2 da almeno 14 giorni
  • esser guariti da Covid-19
  • aver fatto un tampone molecolare o antigenico 48 ore prima dell’ingresso in Italia con esito negativo.
     

 

 

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UNICREDIT S.p.A. - Agenzia di Albano Laziale, v. Cavour, 21 
ABI 02008 CAB 38864 CIN O (lettera) 
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CAUSALE: Donazione Emergenza COVID - 19 

 

 

 

SITI E FONTI ISTITUZIONALI

Si sottolinea l'importanza di CONSULTARE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE siti istituzionali per avere informazioni corrette e aggiornate:

 

Organizzazione Mondiale della Sanità
Ministero della Salute
Salute Lazio
Regione Lazio
IRCCS Spallanzani
Bambino Gesù
Protezione Civile